A Reggio Emilia va di scena la tragedia nuda di Olivier Dubois
Lo spettacolo coprodotto dal festival di Avignone è in arrivo il 3 ottobre al Teatro Valli per il festival “Aperto” diretto da Gabriele Vacis
Nove donne e nove uomini, completamente nudi, avanzano verso il proscenio e tornano indietro verso il fondale. È un percorso ripetuto sino all’ossessione per almeno venti minuti, su un ritmo di percussioni sempre uguale (musica di François Caffenne). Dodici passi ad andare e dodici a tornare. Quante sono le sillabe dell’alessandrino, il verso per eccellenza della tragedia francese. Perché appunto di “Tragédie” si tratta, di Olivier Dubois, coreografo rivelazione della scena francese. Il brano è stato coprodotto dal festival di Avignone ed è in arrivo il 3 ottobre al Teatro Valli per il festival “Aperto” di Reggio Emilia diretto da Gabriele Vacis.
Temperamento acceso, spirito razionalista, assillato dalla accumulazione del gesto, Dubois, attualmente direttore del Ballet du Nord, Centro Coreografico Nazionale di Roubaix, fa muovere qui i suoi danzatori variando sottilmente e lentamente i percorsi. Giocando come con le rime di un poema.
Ma non è solo divertimento intellettuale. Perché poco per volta i percorsi si sfrangiano, le camminate si fanno indecise, i passi insicuri. Inciampano, cadono a terra. Allora si svela la vera natura della tragedia. Chi sono quei corpi nudi? Sembrano scappare da un aguzzino. Cadere a terra inermi sotto i colpi di fucile di un serial killer. Vittime di una caccia tragica, si ammucchiano lentamente in un carnaio. Come le immagini di cadaveri nelle fosse comuni della Bosnia o dei lager nazisti. O ancora si scatenano in una danza ossessiva da discoteca. Sono sospinti da un moto perpetuo come sotto l’effetto di droghe in un rave. Un’ora e mezza di movimento sempre variato e inarrestabile fanno di “Tragédie” un capolavoro.
Spettacolo al quale a Reggio Emilia farà seguito domenica 4 ottobre, al Teatro Cavallerizza, alle ore 18.00 “Mon élue noire (Sacre #2)”, sulla celeberrima musica della “Sagra della Primavera” di Stravinsky.
“Mon élue noire (Sacre #2) è un solo creato per Germaine Acogny,la danzatrice e coreografa mitica. A questa regina nera di 70 anni, una Fracci africana, Olivier Dubois offre questa nuova “Sagra”, traendo dalla forza e dalla profondità dell’animo africano una nuova visione dell’opera.
fonte La Stampa